Storia di una seduta di osteopatia – da tempo non trova risposta al “dolore del ginocchio”

By 11 Marzo 2015Racconti

È una “bella signora”, un viso conosciuto, per anni ha prestato lavoro presso un esercizio commerciale noto della città, è sorridente e cordiale, è facile e immediato entrare in armonia con lei.
Gli anni sono ben portati nel viso, invece il corpo inizia a presentarsi chiuso nella colonna e nei cingoli, in particolare l’arto inferiore destro.
Tanto bene è proprio il lato dove da anni soffre al ginocchio e le varie radiografie, risonanze magnetiche, visite specialistiche e relative cure farmacologiche hanno contribuito al miglioramento del dolore, dell’infiammazione e del gonfiore, ma purtroppo non le difficoltà nel camminare, alzarsi dal letto al mattino, fare le scale, in particolare scenderle, questi rimangono momenti critici che la limitano nella qualità della vita di tutti i giorni.
Si sente debole, la forza non è più quella di una volta, riferisce che le precedenti cure fisioterapiche hanno avuto un risultato parziale e non duraturo nel tempo.
Nei test di analisi del movimento si evidenzia che ha una difficoltà all’anca, tale da non riuscire a muoverla adeguatamente e riferisce che questo aspetto non era stato analizzato nelle precedenti valutazioni e visite.
Inoltre, si evidenziano delle disfunzioni osteopatiche nelle strutture diaframmatiche e viscerali.
Quindi la proposta è di ampliare il trattamento, oltre che al ginocchio, all’anca e anche alle strutture trovate in sofferenza.
Dopo due settimane di trattamento la paziente migliora sensibilmente, riporta che riesce a fare le scale quasi normalmente senza accusare dolore.
Al lavoro di terapia manuale si abbina il corso di Educazione al Movimento in gruppo e qui trova ulteriori risultati, si sente meglio, più energica e anche il corpo è più tonico.
Dopo tre mesi mi vuole riparlare: “Alessio, mi è tornato il dolore al mattino quando mi risveglio e incomincia a manifestarsi sempre di più nel corso della giornata, cosa succede?”.
Propongo di valutare nuovamente il problema; le componenti strutturali che erano in disfunzione tre mesi prima stanno di nuovo in uno stato di tensione eccessiva, segno che a breve il problema iniziale si riproporrà di nuovo.
Questo tipo di situazione si crea quando non abbiamo compreso a pieno l’informazione che il dolore porta con sé e dimostra anche che non abbiamo trovato la vera origine del problema.
Sento che è il momento di ampliare l’analisi per approfondire la visione globale della persona e quindi le chiedo: “Hai un problema con un uomo?”.
La signora nega in quanto è vedova da 8 anni e non ha altre velleità sentimentali,
le spiego che nel suo preciso caso vi può essere una relazione tra il dolore dell’arto inferiore destro e gli aspetti conflittuali con un uomo che determinano emozioni negative a tal punto da strutturare disfunzioni articolari.
Dopo questa breve chiacchierata ci salutiamo. Passa il fine settimana, il lunedì mattina alle nove arrivano le signore che lavorano in gruppo, le accolgo per il saluto di inizio settimana e c’è anche lei che mi chiede di poter parlare un attimo.
“Alessio, il problema con un uomo vale anche nel sogno?”.
“Certo che sì!”, rispondo io, “Allora, ancora sogno mio marito che mi tradisce. Nonostante non mi abbia mai dato di che dubitare, è stato il mio incubo per tutta la vita coniugale. La paura di perderlo è stata talmente forte che abbiamo dormito per 40 anni abbracciati.”
Tante volte basta visualizzare il problema ed è sufficiente per aiutare la persona nella sua crescita, fermo restando che per l’approfondimento degli aspetti emozionali rimandiamo sempre ai colleghi psicologi.
Per quello che riguarda le nostre competenze, abbiamo trovato l’anello che mancava alla catena disfunzionale. Questo ha permesso alla signora di comprendere come strutturava il suo problema a partire dal conflitto emozionale fino al dolore fisico: oggi non dorme più come prima, si risveglia al mattino senza provare dolore e avendo il corpo pronto ed energico.
Sono tre anni che la signora continua nei mesi invernali i nostri corsi per affrontare meglio la vita, con uno spirito che mancava da tempo e senza dolori.
“Quello che non vediamo con gli occhi non è detto che non esista.”

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