Chi di noi non ha mai sofferto di dolori alle ginocchia o alle spalle?
Così come di dolori alla cervicale o lombari, tanto per citarne alcuni.
Siamo sempre di più alle prese con queste problematiche e spesso arrivano quando meno te le aspetti.
Perché? E come prevenire i dolori articolari?
Perché il corpo non viene usato per come “è stato concepito” da Madre Natura e in più non lo rispettiamo.
Oltre al perché, possiamo saper anche quale dolore ci verrà a trovare a breve? Sì. Decisamente sì, in base a come il corpo si modella nel corso della vita, alla luce dei vari vizi che acquisisce.
La vita del nostro corpo, infatti, è seminata da vizi d’uso, e questi determinano le disfunzioni che poi creano dolori e difficoltà alla persona, purtroppo compreso te che leggi. L’Analisi Predittiva non è roba da cartomante!
Prevenzione
Ho messo a punto una sequenza di test e verifiche per prevenire o evitare inutili sofferenze. Consiste nel valutare la qualità e la quantità dei movimenti e dei tessuti del corpo in relazione ai sintomi che produce in quel dato momento. Come sei seduto, come ti alzi in piedi, come cammini, come parli, come respiri, come ti togli i vestiti, sono i primi indizi da analizzare; poi si passa a produrre specifici movimenti, per controllarne la tua capacità di eseguirli. Per completare l’Analisi, infine, con le mani faccio il calco del corpo, come se dovessi modellarlo per ricostruire la tridimensionalità della forma nella mia mente.
In questa parte dell’Analisi è come se stessi lavorando con la creta: mentre si palpa il corpo per comprenderne la strutturazione, si interviene per modellarla. Essa è anche la fase più difficile dell’Analisi: le mani devono essere libere da pensieri per capire a pieno la difficoltà dei tessuti analizzati. Da questo esame, fatto di notevoli competenze su molteplici aspetti del funzionamento del corpo umano e della vita di tutti i giorni, si può arrivare a capire il rischio trauma o dolore.
Questo può acquisire un importante valore per la tua salute.
Ma come si arriva a poter determinare tanto? Attraverso la continua ricerca dei veri motivi per cui il corpo va in crisi, evitando al contempo di non nascondersi dietro le semplicistiche e riduttive risposte commerciali, del tipo “è infiammato”, “è l’artrosi”, “è l’ernia”, “è l’età, il peso”…
Il corpo e il dolore
Nel corso di oltre 20 anni di professione mi sono sempre chiesto: perché il corpo genera il dolore? Perché perde la capacità di muoversi nel quotidiano? Perché alcuni complessi muscolari si indeboliscono così precocemente?
Ora ho compreso i motivi di molti di questi perché, guardo con nuovi occhi ai problemi, non accetto le solite “finte” terapie risolutive. Non penso di aver scoperto né il Sacro Graal né l’acqua calda, penso però di aver dato l’avvio a una procedura di lavoro che ha permesso ad un buon numero di persone di capire e risolvere molti dei problemi muscolo-scheletrici che oggi sono il motivo di una bassa qualità di vita.
Quello che può essere considerato irrilevante in molte visite specialistiche, come avere un piede in dentro o una spalla bassa, nell’Analisi Predittiva ha un alto valore per la comprensione di come la persona si muove e perché si è strutturata in un certo modo e non in un altro, giungendo a determinare con buona attendibilità quale rischio futuro il paziente corre.
Dicevamo: ricostruire come la persona usa il suo corpo tutti i giorni aiuta a prevenire molte delle sofferenze muscolo-scheletriche che nascono da un cattivo uso quotidiano del corpo.
Per esempio, osservare come il paziente respira mentre ti parla durante la visita mi permette di capire come si muove il suo asse aponeurotico centrale (ovvero tutti i visceri che sono dentro al collo, torace e addome fino al bacino, lingua-gola-trachea-polmoni-stomaco-fegato-intestini-vescica e molto altro).
A cosa serve sapere come si muove uno stomaco o un fegato?
Molto semplice: aiuta a comprendere come la persona mangia e digerisce, e questi dati hanno un alto valore predittivo e terapeutico. Molti dei dolori delle spalle e della famosa cervicale hanno infatti origine nel sistema digerente e respiratorio, sempre più usati in modo errato.
Avrai notato che è aumentato il numero delle persone che soffrono di disturbi della digestione e che poi eseguono gastroscopie e colonscopie. Perché?
Sempre più persone mangiano velocemente, parlando mentre masticano o ingoiano, fino a alterare lo stato di tensione del complesso toracoaddominale, generando così le famose gastriti o esofagiti da reflusso, tanto per citare due problematiche super diffuse.
Per sapere chi saranno i prossimi a chiedere una visita specialistica gastrointestinale, è sufficiente valutare poche ma precise funzioni fisiologiche: come?
Effettuando precisi test di movimento e pressione del sistema toraco-addominale e valutando come la persona parla, respira e mangia (cosa, come e quando). Molte persone potrebbero evitare la scomoda gastroscopia (non è affatto piacevole un tubo in gola, anche se addormentati) sapendo che il ritmo di masticazione e la scorretta respirazione al momento della deglutizione sono tra le cause principali delle patologie del sistema digerente.
Lesione muscolare
Un altro interessante esempio, in questo senso, è quello della lesione muscolare durante l’attività fisica, tipo stiramento o strappo muscolare. È possibile sapere se il corpo corre il rischio di una lesione al muscolo?
Ebbene sì, partendo dal valutare la capacità elastica dei tessuti muscolari, attraverso la palpazione, la qualità e la quantità del movimento di molteplici tessuti e organi, mettendo poi in relazione l’equilibrio che ha strutturato la persona, lo stile di vita e il tipo di attività fisica svolta e che vorrebbe svolgere.
Io faccio così, sarebbe curioso sapere come si approcciano gli altri colleghi fisioterapisti e medici a questo tipo di problemi, e se hanno mai pensato come realmente prevenire problemi muscolo-scheletrici. Continuo a vedere ecografie con diagnosi di stiramento o strappo muscolare con l’indicazione di riposo assoluto per una settimana, Tecar, allungamento muscolare e quando non si ha più dolore si riprende l’attività fisica.
Non sono d’accordo, per tre motivi essenziali:
1) perché per sapere se un muscolo è stirato non serve l’ecografia, con una buona clinica si comprende benissimo;
2) se non abbiamo capito perché si è stirato come possiamo curare la vera causa che ha portato il muscolo alla lesione delle fibre che sono deputate al gioco fisiologico “contrazione-rilassamento”?;
3) il ragionamento clinico guida la vera cura, e ciascun caso necessita della sua cura specifica che rispetti la persona.
Ti stai domandando se serve anche a te o no l’Analisi Predittiva?
Questo già è un buon segno!
Ne abbiamo bisogno tutti noi, dipende da quale è il vero obiettivo della cura che decidiamo di seguire.
Certamente tutti noi abbiamo dei movimenti che il corpo non esegue come predisposto da Madre Natura, te e me compreso.
Siamo tutti talmente presi dal risolvere i problemi quotidiani che si accumulano uno sull’altro che difficilmente lavoriamo per evitare che se ne presentino degli altri. Se siamo arrivati all’Analisi Predittiva è perché abbiamo capito a fondo la causa di molte sofferenze muscolo-scheletriche, a tal punto da anticipare il rischio futuro con una buona affidabilità. Ho portato come esempio i problemi della digestione e della lesione muscolare, ma se pensi che non abbia niente a che fare col tuo dolore al piede nella fase della spinta del passo, del ginocchio o altro ancora, sappi che non è così!
Molti dei più comuni problemi muscolo scheletrici sono fortemente legati ad aspetti della digestione e della continua perdita di elasticità del corpo in modo improprio nel corso della vita molto di più di quanto non si creda.
Se vuoi avere indicazioni per il tuo problema non esitare a chiedere!!