Come affrontare la fase critica

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Quella che tu chiami sciatalgia, infiammazione, dolore al ginocchio, ernia, mal di schiena, spalla bloccata, noi la definiamo, più genericamente, fase critica. La fase critica è infatti quell’arco di tempo nel quale un soggetto avverte un dolore ed è il più delle volte impossibilitato a svolgere alcune funzioni quotidiane di movimento.

Come abbiamo provato a dire brevemente nella pagina dedicata alla fase acuta, definire le cause che la generano e proporre soluzioni nello specifico del movimento è il nostro lavoro. Ma come?

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OFFICINE DEL MOVIMENTO. ALESSIO CENCINI E LA STORIA DI UNA SEDUTA DI FISIOTERAPIA POSTURALE

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Tuttoggi.info – Il fisioterapista e osteopata spoletino racconta l’esperienza della tredicenne Susan.

L’empatia che si crea, quella che aiuta la buona riuscita di una seduta, è da subito al massimo: il papà di Susan è un mio caro amico che viene con la figlia per un problema diagnosticato come colonna in iper-cifosi dorsale, nota come “gobba”. Tiene subito a precisare che la causa è sicuramente la separazione dalla moglie perché ha notato che Susan ha iniziato ad incurvarsi da quando sono cominciate le discussioni in casa. Read More

La vita ha bisogno di movimento e non di postura. I consigli di Alessio Cencini

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Tuttoggi.info – Più volte lo sottolinea Alessio Cencini: “l’idea di postura e l’educazione al movimento sono due cose ben diverse”. In effetti, all’interno del suo studio, si insegna a ridare movimento al corpo anche quando èfermo. Apparentemente una persona seduta non puòfar altro che mantenere la propria postura e invece, anche in una posizione statica, si puòagire in favore del proprio benessere fisico. Un consiglio? Non accavallate le gambe, consentendo così al corpo di poter avere un equilibrio dinamico e alla circolazione di fare il suo corso!

Bandita dunque la parola postura che ossessiona i genitori fin dalla tenera etàdei figli, cosìcome vengono messi al bando termini quali scoliosi o iper-lordosi. Alessio Cencini, laurea in terapia della riabilitazione, della neuro e psicomotricitàdell’età evolutiva, dottorato in osteopatia e specializzazioni in riabilitazione ortopedica, posturologia, ginnastica correttiva, terapia manuale Maitland e analisi bio-meccanica del movimento, li chiama “parole etichetta che danneggiano e che dunque non devono interessarci”.

Come si affronta allora una rigiditàdi schiena, come si combatte un mal di collo e soprattutto come si migliora una verificata curvatura della colonna vertebrale? La prima cosa che si insegna presso le Officine del Movimento èl’autovalutazione perchése si èin grado di percepire il proprio corpo lo si puòaiutare, se si ascoltano i segnali che il corpo invia si puòritrovare l’equilibrio dinamico perduto. Tutto ha inizio con un semplici test di autovalutazione per poi procedere con percorsi personalizzati che aiutano nella scelta del movimento piùgiusto da fare.

A Spoleto, presso le Officine del Movimento, i corsi sono modulati in base alle esigenze dei partecipanti quindi si svolgono in varie fasce orarie e principalmente si distinguono in 4 gruppi. Il primo è riservato ai giovani perché è proprio nell’infanzia e nell’età dello sviluppo che si deve avere l’opportunità di conoscere come usare correttamente il movimento del proprio corpo. Il secondo è dedicato all’età adulta perché “il piacere di muoversi non dipende dall’età ma dalla qualità della nostra salute” – precisa Alessio – e “grazie a un percorso educativo al movimento ed attenzioni quotidiane si possono acquisire le giuste autonomie dinamiche del corpo”. Un corso è riservato alle donne sempre attente al modellamento fisico come chiave della propria sicurezza e armonia. Infine, un discorso a parte va fatto per le esigenze degli sportivi che devono saper muovere il corpo per prevenire le sofferenze muscolo-scheletriche e raggiungere anche nuovi risultati.

I corsi aiutano ad allenare la mente che ha bisogno di ripetitivitàper abituarsi a compiere movimenti che le sono nuovi ma che sono fondamentali per il benessere del corpo. D’altronde, la ricerca spasmodica di escamotage per nascondere problemi quali la difficoltàa rimanere a lungo in piedi, l’impossibilitàdi allacciarsi le scarpe o la rigiditàdella schiena al risveglio non fanno che rimandare una complicazione che torneràa riproporsi, giorno dopo giorno, senza mai trovare soluzione. Sono proprio questi segnali preventivi che vanno colti come irrinunciabili occasioni di recupero del proprio equilibrio dinamico. Parola di esperto.

SPALLA CON DOLORE, LEGGI LA STORIA DI UNA SEDUTA DI OSTEOPATIA

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Tuttoggi.info – Alessio Cencini Fisioterapista Osteopata racconta l’esperienza di una seduta

Marco, 45 anni, potatore, dolore alla spalla sinistra. Non ricorda come è iniziato, riferisce solo che la spalla sinistra duole, riesce nei movimenti più comuni, la forza è presente, ma non riesce a elevarla completamente.

Marco vuole sapere se è un problema della cuffia dei rotatori, se è una lesione del tendine del sovra spinoso, se è una capsulite della spalla, oppure periartrite scapolo omerale, o una tendinite del capo lungo del bicipite (CLB), se serve fare della laser-terapia, delle onde d’urto o una tecarterapia. È il caso che faccia una ecografia? Una risonanza magnetica (RMN)?

La risposta è: completiamo la valutazione, comprendiamo meglio come è la storia, anche se non la ricorda, sicuramente c’è, inoltre e non ultimo, cerchiamo di scoprire quale messaggio porta il problema della spalla.

Dalla valutazione emerge che Marco dorme sulla spalla sinistra, la clavicola e il piccolo pettorale hanno uno stato tensionale tipico della spalla in disfunzione di chiusura; e nel momento in cui gli si chiede se abbia svolto lavori ripetitivi, seguiti da gesti rapidi, come il mettere in moto la motosega si apre la porta della sua memoria del medio periodo: ora ricorda bene come è iniziato il dolore e come si è comportato nel tempo.

Allora si amplia la visione della persona, che mostra la possibilità di cogliere altri aspetti del momento che vive, oltre il dolore, non si meraviglia, e chiede quale è la relazione; una volta compresa, lui riscontra che effettivamente questo è un periodo buio, senza entrare in altri particolari. I movimenti che erano in difficoltà dopo la seduta sono liberi, rimane del dolore solo alla fine dell’esecuzione del gesto che prima era limitato e dolente.

Alla fine dell’incontro Marco ci regala un suo pensiero nato nel corso della seduta: “Più cultura, meno paura”, non possiamo che condividere, con Lui e con Voi.

MIGLIORARE E PRESERVARE LA PROPRIA SALUTE È POSSIBILE. I CONSIGLI DI UN ESPERTO

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Tuttoggi.info – Il fisioterapista e osteopata Alessio Cencini insegna ad usare bene il proprio corpo

 

Complicazioni da affrontare, corse contro il tempo, imprevisti da fronteggiare e problemi da risolvere. Difficile trovare il tempo e il modo, in una società come quella odierna, per scoprire cosa sia davvero il benessere e goderne.

Il corpo spesso lancia segnali di stanchezza, malessere o dolore; c’è chi tenta di risolvere con lo sport, chi con la medicina, chi ignorandoli del tutto senza sapere che una soluzione c’è sempre, basta capire quale sia la causa del problema.

Quasi impossibile, verrebbe da pensare, eppure un colloquio con il fisioterapista e osteopata Alessio Cencini fa sembrare tutto più semplice. Ci accoglie nel suo centro, a Spoleto, che ricorda già dall’ingresso le pareti domestiche e mette subito a proprio agio. I temi trattati sono delicati perché, in ogni caso, si parla di disturbi, fastidi, problemi fisici che si ripercuotono sulla quotidianità di grandi e piccini compromettendone il quieto vivere. Lui, una laurea in terapia della riabilitazione, della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva all’Università “La Sapienza”di Roma e un dottorato in osteopatia “C.E.R.D.O.” a Roma, ci racconta di come dopo gli studi e le specializzazioni (ne ha più d’una: in riabilitazione ortopedica, posturologia, ginnastica correttiva, terapia manuale Maitland e analisi bio-meccanica del movimento) abbia sentito la necessità di sviluppare un metodo che potesse innanzitutto aiutare il paziente ad ascoltare e rispettare il proprio corpo.

“Ho sentito la necessità di organizzare la comune ginnastica in un percorso ben preciso e sono partito da una cernita e creazione di esercizi che tenessero conto della vita sedentaria che ognuno di noi svolge, principalmente tra l’ufficio e la casa.” Ci fa subito capire che il movimento è fondamentale ma lo è ancor di più l’educazione al movimento “a chi è pigro per natura non potrò mai chiedere di fare chissà quale attività fisica; potrò in quel caso aiutarlo ad educarsi al corretto movimento nella pigrizia” – conclude scherzando.

Per farci comprendere meglio fa l’esempio di una persona seduta di fronte al computer che passa il suo tempo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, sempre nella stessa posizione fino ad assumere delle abitudini inconsapevolmente sbagliate. Non si potrà chiedere a questo impiegato di fare sport nelle ore di lavoro o di andare a correre in pausa pranzo se non ama farlo. Lo si potrà aiutare ad educarsi ad alternare la sua posizione da seduto, ridare un giusto equilibrio al corpo, verificare, attraverso un’analisi bio-meccanica, che alcuni esercizi di riequilibrio gli siano efficaci.

Ci appare tutto più chiaro: la postura non è più associata ad un concetto di staticità. Tutto passa per il movimento che non necessariamente significa immane sforzo fisico ma che sicuramente presuppone un codice di comportamento in cui Alessio Cencini crede fortemente. Nel suo centro si effettuano lezioni organizzate per fasce di età che consentono di acquisire strumenti e competenze di movimento semplici attraverso i quali verificare autonomamente i processi del proprio percorso. “L’educazione al movimento è il valore aggiunto alla salute e al benessere dell’individuo in tutto il suo percorso di vita, dalla nascita alla maturità avanzata”. Ci viene spontaneo chiedere come si possa arrivare all’equilibrio ideale e ci sentiamo rispondere così: “Penso sia possibile raggiungere il proprio equilibrio nel movimento attraverso tanti percorsi. Quello che propongo è interamente ideato rispetto ai principi fisiologici ed evolutivi dell’essere umano nel percorso di milioni di anni”.

Una possibile via sono i corsi di educazione al movimento, individuali e di gruppo (organizzati in tre fasce orarie: mattina, pomeriggio e sera) tenuti all’interno del centro fisioterapico “Officine del Movimento” in Via Pontano Gioviano, 65 (traversa di Viale Marconi) dove Alessio Cencini offre anche consulenze e prescrive percorsi personalizzati di riabilitazione e rieducazione al movimento.

SALUTE E MOVIMENTO, UN SOFTWARE ALLA BASE DELLA NUOVA FISIOTERAPIA

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Tuttoggi.info – Presso lo Studio Cencini, l’informatica crea una nuova “mappa corporea” del paziente / Inaugurazione sabato 27 alle ore 18.00

L’informatica a supporto dell’attività del fisioterapista. È la grande innovazione che propone ODM (Officine del Movimento) a partire dal mese di settembre. Lo studio del dottor Alessio Cencini è dotato di un nuovissimo software, made in ODM, appositamente studiato per ampliare la piattaforma di lavoro del fisioterapista.

Nella realtà locale avere un’attività che investe in ricerca e crea prodotti per migliorare i servizi erogati è un valore aggiunto per tutta la città di Spoleto, nonostante il carattere pressoché individuale dell’attività ed il difficile momento economico.

Questo dimostra che è possibile innovare, quando si vuole essere al servizio dell’utente, rispettando la vera essenza della persona e dell’insieme.

Imparare, creare competenze, educarsi al movimento ci migliora e previene la quasi totalità dei problemi di salute. Questo approccio risponde ad un principio evolutivo ed anche ecologico, non disperdendo quel valore immenso che è il nostro tempo.

L’esperienza del dolore, quel momento critico che tutti hanno provato anche se in forme diverse, non è un prodotto del caso, ma è invece un’opportunità che ci viene data al pari di altri problemi della nostra vita. Capire il perché di quel dolore è provare la vera natura dello stesso. Non possiamo solo pensare che sparisca il prima possibile.

Non possiamo solo “rimboccare l’olio del motore”, forse è il caso di capire dove perde e perché; per poter comprendere è necessario avere la predisposizione, la volontà e la competenza come quella del meccanico. E se il danno è provocato dalla cattiva guida dell’autovettura è necessario cambiare la modalità di guida, altrimenti il problema si ripresenterà.

Molto spesso con il dolore avviene la stessa cosa, il dolore ritorna dopo la cura farmacologica, perché non è cambiato nulla nel modo di muovere ed usare il nostro corpo.

Per evidenziare oggettivamente queste problematiche ed individuare i giusti percorsi di cambiamento è stato necessario integrare ed ampliare i servizi della Fisioterapia e dell’Osteopatia con nuove proposte come i corsi di Educazione al Movimento Evolutivo.
Educarsi al Movimento Evolutivo è un percorso ben determinato nel rispetto dell’individualità della persona e segue criteri scientifici, affiancando l’informatica ai principi fondanti di queste due discipline.

Come funziona?

Per ogni singolo soggetto-paziente vengono archiviati, in ordine temporale, una serie di dati oggettivi che verranno valutati in maniera appropriata per permettere al professionista di avere una panoramica chiara sulla storia di ogni utente.

Il fine è di compiere una analisi per capire le reali problematiche, potendo così comprendere quale è il vero bisogno dell’utente. Ogni paziente, quindi, avrà una sorta di “carta-mappa corporea” che il fisioterapista potrà consultare in ogni momento per orientare e aggiornare il percorso di recupero.

Il paziente potrà quindi prendere parte agli appositi corsi di Educazione e Rieducazione al Movimento Evolutivo, sotto l’attenta supervisione di istruttori qualificati. I corsi possono essere individuali o di gruppo (con l’ottimizzazione dei costi) e sono suddivisi in base a diversi livelli. Il paziente, negli appositi spazi dell’Officina Del Movimento, con il supporto del video, potrà quindi seguire il personale percorso di lavoro stabilito dal fisioterapista.

Quale parola in questo momento può fotografare la nuova proposta delle ODM?
EDUCAZIONE: abbiamo tutti bisogno di tornare ai concetti di base dell’educazione, cambiando i vecchi modelli ormai desueti con nuove proposte che rispondono al bene del singolo e anche di tutta la comunità. Educarsi non è mai un costo, è un investimento per un futuro migliore.

Creare nuove competenze per la vita (life skills) è l’obbiettivo dell’Organo Mondiale della Sanità per la vera cura della persona.
Nelle ODM la vera cura rende liberi: Educarci alla Nostra Salute è Libertà.

A proposito di educazione

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato quanto le life skills siano importanti per risolvere i problemi e prendere le giuste decisioni.
Sviluppare la creatività ed il senso critico serve a migliorare le relazioni con il prossimo e a gestire stress ed emozioni ovvero, sapersi muovere correttamente sia sul piano fisico sia su quello sociale.

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LA “MACCHINA” CORPO

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La corretta interazione dei due gruppi muscolari, quello superiore (cingolo ascellare) e quello inferiore (cingolo pelvico) permette di ottenere una più naturale posizione del corpo contribuendo a creare un ARCO ATTIVO.

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