Non trovo risposta a questo “dolore al ginocchio”!
E un viso conosciuto, per anni ha prestato lavoro presso un esercizio commerciale noto della città, sorridente e cordiale, è facile e immediato entrare in armonia con lei. Gli anni sono ben portati dal viso, il corpo inizia a presentarsi chiuso nella colonna e nei cingoli in particolare l’arto inferiore destro.
Tanto bene è proprio il lato dove da anni soffre al ginocchio e le varie radiografie, risonanze magnetiche, visite specialistiche e relative cure farmacologiche hanno migliorato il dolore, l’infiammazione, il gonfiore, ma purtroppo non le difficoltà a camminare, alzarsi dal letto al mattino, fare le scale, in particolare scenderle, rimangono momenti critici che la limitano nella vita di tutti i giorni.
Si sente debole, la forza non è più quella di una volta, riferisce di aver fatto cure fisioterapiche, e dice: “un po’ meglio, però non ho trovato i risultati che mi aspettavo, cosa mi proponi Alessio?”
Quello che è interessante è che molte persone hanno questa storia in comune, e molte di loro compiono una serie di errori che si ripetono sistematicamente, come il voler togliere il dolore e basta.
Molto spesso vi è un cambiamento da attuare, in questo momento la nostra società non è sempre pronta a cogliere il bisogno di cambiare, in particolare se siamo noi in prima persona a doverlo fare. Ogni volta che ci imbattiamo in un momento critico della vita, che sia una limitazione funzionale o un conflitto di relazione, di sicuro vi è dentro un messaggio.
Trovo giusto togliere il dolore, ma penso sia limitante non porsi la domanda quale messaggio porta il dolore, al punto di invalidare anche le migliori cure.
Nella valutazione del movimento si evidenzia che la signora ha una difficoltà all’anca, da non riuscire a muoverla adeguatamente nei test, riferisce che non aveva avuto questo problema prima.
La proposta è di ampliare il trattamento anche all’anca, come per noi è normale, migliora sensibilmente, riferisce che riesce a fare le scale quasi normalmente senza dolore.
Al lavoro di terapia manuale si abbina il corso di Educazione al Movimento in gruppo, trova ulteriori risultati, si sente meglio, più energica, anche il corpo è più tonico.
Dopo due mesi mi vuole riparlare, “Alessio, mi è tornato il dolore al mattino quando mi risveglio, e incomincia a manifestarsi sempre di più nel corso della giornata, cosa succede?”
Sento che è il momento della domanda che guarda dentro la persona, e chiedo: “c’è un problema con un uomo?”
“Alessio cosa mi dici, sono vedova da 8 anni, e non ho alcuna velleità in merito”
“Scusami, in genere vi può essere una relazione tra il dolore e questi aspetti emozionali”.
Ci salutiamo dopo la breve chiacchierata. Passa il fine settimana, il lunedì mattina alle nove arriva con le signore che lavorano in gruppo, le accolgo per il saluto di inizio settimana, e Lei, mi chiede di poter parlare un attimo.
“Alessio, il problema con un uomo vale anche nel sogno?”
“Certo che si”!
“Allora, ancora sogno mio marito che mi tradisce, anche nel sogno, è stato il mio incubo per tutta la vita coniugale, anche se lui non mi ha mai dato prova di tradimento”.
“La paura di perderlo è stata talmente forte che abbiamo dormito per 40 anni abbracciati al centro del letto, pensa il materasso è rimasto avvallato al centro, io ancora dormo con la quella posizione, solo che non c’è più lui”
Come la bella signora ha evidenziato il conflitto, il problema si è sgretolato, il dolore è sparito.
Sono tre anni che continua nei mesi invernali i nostri corsi per affrontare meglio la vita, con uno spirito che mancava da tempo e senza dolori.
Quello che non vediamo non è detto che non esista.